Bisognerà tornare a votare. Questo è evidente. Ma prima, si dice, ci vuole un governo provvisorio. A che cosa servirebbe? A prolungare l’agonia? Certo bisogna fare la legge elettorale per evitare che si verifichi un’altra volta una situazione di difficile governabilità. Ma quale legge elettorale eviterà il ricatto dei minimi? Ci sarà nella legge elettorale un comma che vieterà l’elezione di Turigliatto? Ci sarà un articolo che dica che per i voltagabbana va bene una ma due volte no? E come si farà per non consentire che nascano di nuovo i “diniani” quelli che essendo tre, votano uno pro, l’altro contro e il terzo si astiene? Viene voglia di fregarsene della legge elettorale tanto è un problema di maturità politica della classe dirigente. Ci vuole qualche secolo di calvinismo in Italia per cambiare le cose. Facciamo di tutto per creare il bipolarismo e ci troviamo con ventitré partiti, ognuno dei quali portato a fare i suoi piccoli interessi. Un libro, “La casta”, denuncia la pochezza dei partiti, dei ministri, dei segretari, dei parlamentari, degli amministratori italiani e vende più di un milione di copie,. Ma i membri della Casta se ne fregano. Che cosa sperare? Possibile che una maggioranza che non ha saputo abolire nessuna delle leggi vergogna del periodo berlusconiano adesso riesca a mettersi d’accordo per fare una nuova legge elettorale che non è riuscita a fare finora? Non lo so. E’ l’apoteosi di Grillo e di quello che diceva, accusato da tutti di qualunquismo e di populismo. Una cosa sola desidero. La prossima volta voglio scrivere il nome del deputato e del senatore che voglio eleggere. E’ vero, non serve a niente. Quando lo si poteva fare era un casino. Si creavano gli apparentamenti. Le elezioni costavano molto di più, con gravi ricadute sulle tangenti. Ma l’idea che ancora una volta nelle segrete stanze del Palazzo qualche piccolo potente politico mercanteggi con altri piccoli potenti politici quanti senatori e quanti deputati concedere e soprattutto QUALI mi fa venire l’orticaria. Intendiamoci, non è che i politici italiani siano peggio degli elettori italiani. Scommetto uno stipendio che se fossimo liberi di esprimere preferenze Mastella trionferebbe. Ma almeno riconquisteremmo la libertà di non essere complici.(csf)
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