Sandra Mastella è una signora afffascinante ed intelligente. Clemente Mastella è un signore molto simpatico e un politico abile. Sandra l’ho intervistata qualche anno fa. Clemente, se ben ricordo, l’anno dopo. Tutti gli anni, da allora, a Natale, nonostante nelle mie interviste Clemente venga spesso bistrattato, mi arrivano dei buonissimi torroncini, detti i torroncini di Mastella, che io sgranocchio con voluttà. Il papa è un essere umano è in quanto tale ha diritto alla parola. Lui, non l’ho mai intervistato. Da lui, a Natale, non mi arriva niente. Ma non è per questo che non mi piace. Non mi piace per quello che dice, che pensa e che fa. Ma Sandra, Clemente e il papa sono persone con diritti come tutti gli altri. Come diceva continuamente un mio vecchio amico, l’editore di Abc Francesco Cardella, su questo non ci piove. Premesso questo, ognuno ha le sue battaglie gradite ed io non riesco ad appassionarmi più di tanto alla battaglia sul diritto di parola del papa. Lottare perché il papa possa parlare è come lottare perché Berlusconi si possa arricchire. E’ giusto, ma dobbiamo veramente impegnarci? Il papa parla parla parla ed i media amplificano amplificano amplificano. Tutti i giorni, a tutte le ore. Il papa non sta mai zitto e tutti gli italiani sanno perfettamente quello che pensa. Dire che il papa è stato zittito è come dire che Barlusconi è povero. Cioè: non è vero. Il papa parla più di Pannella. Nessuno si lamenta se ogni tanto qualcuno strappa il microfono di mano a Pannella. Il Dalai Lama è venuto in Italia e nessuno (o quasi) ha voluto riceverlo, dandogli uno straccio di visibilità, che avrebbe utilizzato per far capire agli italiani chi egli sia e quali lotte porti avanti. Nemmeno il papa, sì, proprio quello silenziato, ha ricevuto il Dalai Lama. Nemmeno il papa l’ha fatto parlare. Non ricordo molte voci di protesta, molti riferimenti a Voltaire, da parte di quel mondo che oggi si lamenta perché il papa non ha potuto parlare alla Sapienza. Insomma, mi dispiace che il papa sia risultato sgradito, ma contemporaneamente non me ne frega niente. Io sono perché tutti possano parlare, è il sale della democrazia. Ma sono anche perché tutti possano esprimere il dissenso. E in fondo solo di dissenso si è trattato. Niente di più anche se Buttiglione, a Porta a Porta, si è permesso di chiamare terroristi i dissidenti e di sostenere che i professori firmatari della famigerata lettera sono la parte più ignorante del mondo accademico. Se poi il papa non ha voluto affrontare la contestazione è solo un problema suo.E veniamo a Clemente e Sandra. Io trovo pena per quello che sta succedendo ai coniugi Mastella. Ma essi appartengono a quella casta dei politici che ci ha abituato a scoprire troppo spesso che ne fanno di tutti i colori. Quindi aspettiamo di vedere che cosa c’è nelle indagini dei giudici napoletani. E nel frattempo forza Sandra, forza Clemente. Dimostrate che siete puri come degli angeli. Ma non fate come ha fatto Clemente, discorsi al Parlamento, non fate, come ha fatto Clemente, ricatti al Governo, non dite, come ha detto Sandra, che ce l’hanno con voi perché siete cattolici. Non ci sono catacombe in Italia.
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