da Pier Franco Schiavone
CSF, è l’ultimo sforamento che ti chiedo. Non serve chiudere il blog, basta chiedere a chi non è in sintonia con te di non scrivervi più, cosa che farò; in fondo, dal 2003, ho scritto 1060 mail, troppe, le ho contate stamani dalla cartella: CSF. Quanta violenza nelle tue parole, quanta pienezza di se, quanto è autoreferenziale il tuo ritenerti maestro di tolleranza e dialettica, per poi dire che i tuoi interlocutori non capiscono un cazzo, argomentano sgangheratamente, sono illogici, intolleranti, ignoranti e presuntosi. Questo pensi di persone che hanno riversato sul tuo blog milioni di parole, e lo dici senza imbarazzo. Il tutto per aver affermato, alcuni di noi, che Morucci non è persona interessante, a causa del suo rifiuto di dialogare (il suo, buon dio! Ma possibile che tu non l’abbia capito? Qui siamo in un blog, te lo ricordi questo CSF, o no?), oltre che per le sciocchezze scritte sulle moltitudini che sparavano, sul numero dei brigatisti, e altro. Ma dove l’hai vista l’umiltà di Morucci? Il tuo esempio sul Morucci medievalista è ridicolo. Tu pensi che si debba leggere un libro indipendentemente dalle premesse inappropriate espresse dall’autore? Affari tuoi, ma chi vuole imparare non usa questo metodo, altrimenti dovrebbe leggere tutto lo scibile, anche il prossimo manuale sulla Critica della Ragion Pratica, di Valeria Marini, che vuole fare il ministro ma pensa che la Sistina l’abbia dipinta Leonardo. Il tuo, CSF, è un mondo dove anche la TV di Gelli dev’essere vista e se dico che non la vedo perché Gelli, il golpista e il poeta, non ha niente da comunicare, a me, poi, che non sono un addetto ai lavori, che non ho obblighi giornalistici, allora faccio prosopopea! Saluto tutti i blogghisti. Ah, CSF, dimenticavo, la tua giacca rosa è orrenda.
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