da Vittorio Grondona – Bologna
Il Rettore dell’Università La Sapienza invita il Papa a fare il discorso inaugurale dell’anno accademico. Alcuni professori non sono d’accordo. Alcuni studenti non sono d’accordo. All’orizzonte si intravede l’eventualità di pesanti inopportune contestazioni. Il Papa decide autonomamente di rinunciare al suo intervento. Cosa c’è di antidemocratico in tutto questo? Nessuno ha impedito con la forza al Papa di esprimere il suo pensiero, che del resto ha occasione di esprimere ogni giorno amplificato a dismisura dai media, ma in questa circostanza è stato lui a convenire, con saggezza di gran lunga superiore a quella di molti nostri politici bla bla bla, che in un tale clima di contestazione a prescindere fosse più etico rinunciare all’invito dell’Università romana. In democrazia succede anche che qualcuno non sia d’accordo col predicatore, ma di solito il disaccordo si esprime successivamente alla predica. Per questo motivo io avrei ascoltato volentieri il discorso del Papa, degno sempre di seria meditazione per chiunque, al di là delle convinzioni religiose personali.
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