da Alessandro Ceratti
Recepisco appieno l’invito di Schiavone al pragmatismo. Il pragmatismo è una necessità ineludibile e il suo contrario (l’idealismo?) è spesso causa di problemi gravissimi. Per questo voglio dire che, anche se posso aver dato l’impressione opposta, non sono affatto per l’abolizione della legge 194 tout court, non sono affatto per la proibizione assoluta della pratica dell’aborto. Il problema è troppo complesso e un simile provvedimento rischierebbe di essere molto controproducente. Sinceramente non ho in tasca una soluzione per questo problema. Con le mie lettere volevo solo indicare alcune cose: 1) la pratica dell’aborto non è un diritto inalienabile delle donne. 2) Le donne hanno viceversa il diritto di disporre della loro vita, ma solo della loro 3) L’aborto è la soppressione di un essere umano. Io, in questa fase storica, sarei contento se si riuscissero a diffondere universalmente queste idee. Se queste idee, largamente condivisibili, fossero largamente condivise già il mondo andrebbe molto meglio.
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