da Pier Franco Schiavone
Ceratti, un mio amico che fa il chirurgo in un ospedale pubblico a Milano, è stato in Afghanistan con Emergency per quasi 4 mesi. Ha dovuto cumulare ferie e un’aspettativa non retribuita. Ha ottenuto un contratto di circa 4 mila dollari lordi, al mese, per il periodo non coperto dalle ferie. Questo, secondo te, è commercializzazione e industria della beneficenza? Secondo te i chirurghi dovrebbero andare a rischiare la vita, mettendo a rischio il benessere della propria famiglia, offrire la propria professionalità e rimetterci anche 10-15 mila dollari? Tu hai mai fatto una donazione di tale entità? Quanto alla Chiesa, di soldi ne ha una caterva. Usufruisce di sgravi, possiede banche, riceve finanziamenti per scuole, ospedali e case di cura convenzionati, guadagna dall’editoria, incassa rendite milionarie da immobili, ottiene eredità e lasciti da sacerdoti e suore che vanno all’altro mondo e in compenso non paga le reversibilità (non sarà per questo che la chiesa non vuole che i preti sposino?), incassa l’8 per mille e, inoltre, riceve, in ridistribuzione, altri soldi dell’8 per mille non attribuito, finanziamento che i Valdesi, per esempio, rifiutano.
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