da Pier Franco Schiavone, Milano
Sto leggendo l’Antico Testamento. Sono arrivato al IV libro del Pentateuco (Numeri). W. Allen, in una sua celebre battuta, disse: ho letto la Bibbia, non male, ma il personaggio centrale è poco credibile. Effettivamente, il terribile Jahvé, il dio della Bibbia, è quanto di più cinico, violento, irascibile, vendicativo, aggressivo, sia stato prodotto da mente umana. Basti dire che per un errore in un sacrificio, da parte di due nipoti di Mosè, figli del fratello Aronne, li uccise entrambi; e meno male che Mosè era il prediletto. A proposito, Mosè era talmente balbuziente da farsi tradurre da Aronne, ma proprio a Mosè Dio affidò i colloqui col Faraone e il compito di diffondere le Leggi; ditemi se questo non è senso dell’ironia! La storia del viaggio in Egitto di Abramo e la moglie Sarai, è fantastica. Sarai era bellissima e Abramo era talmente convinto d’incorrere nei guai per lei, che decise di fingere che fosse la sorella. La bella Sarai non sfuggì all’attenzione del Faraone che se ne invaghì e la sposò, riempiendo di ricchezze Abramo. A questo punto però Jahvé s’infuriò per la tresca, e riversò sulla casa del re una serie di sciagure. Questi, venuto a sapere che la sua Sarai era in realtà moglie di un altro, allontanò la coppia dall’Egitto, lasciando tutte le ricchezze ad Abramo (e Abramo, padre di tre religioni, se le tenne). Dio, invece di punire Abramo e Sarai, privi di scrupoli, punì l’unica persona in buona fede, l’innamorato Faraone. Questa storia, non sembra scritta da Dario Fo?
Nessun commento.
Commenti chiusi.