da Renato Proietti, Roma
Le approfondite analisi, sig. Serpieri, le lascio ai politologi. Le presentazioni le ha fatte Gianni Guasto, mi limito a dire che se conoscesse il testo dell’autore a cui è rivolto l’omaggio (“Qualcuno era comunista” di Giorgio Gaber) avrebbe forse colto sia lo sconcerto di chi scrive, cioè del sottoscritto, sia il contesto in cui lo scritto ha preso forma. Lei si è irritato, signor Serpieri? Sapesse io, a veder le braccia tese in Campidoglio il lunedì 28, o a sentir cantare “Sole che sorgi” da gruppi di giovani in festa…ma tant’è, l’errore capitale della sinistra è probabilmente quello di non saper comunicare, di risultare antipatica, strafottente, irritante. E’ quello che ci risulta anche dalla lettera dell’avv. Arena, che sembra considerare compagni solo coloro che ancora vanno ad omaggiare la salma di Lenin. Che ci siano altri compagni che dal 1978 (per la verità anche da prima, se si considera il dibattito interno) considerano bell’e chiusa l’esperienza del socialismo reale con annessi e connessi…beh, cautela. Quando invece si tratta di sdoganare i postfascisti, avvocato, basta una dichiarazione del Cavaliere, no? Ancor prima di Fiuggi e nonostante i mugugni di buona parte dei dirigenti, se ricorda bene.
Nessun commento.
Commenti chiusi.