da Gianni Guasto
Colpisce, nella performance quotidiana del nostro Premier, la siderale distanza dal senso del tragico: per lui tutto é spot, tutto può essere detto purché conveniente al sondaggio, al’ubbìa, al desiderio o anche al disagio (se fosse capace di provarne) del momento. Va in Israele e dichiara senza fare una piega che tutta l’operazione “Piombo Fuso” (fosforo bianco compreso) è stata cosa giusta; va a Ramallah, e dichiara di piangere i morti di Gaza al pari di quelli della Shoah. E poco importa se tra le file dei suoi c’é chi ristabilirebbe volentieri le leggi razziali e dichiara che “quello Rom é un popolo di troppo”. Tutto può essere detto e tutto può essere immediatamente misconosciuto. Anche il muro che impedirà per sempre la nascita dello Stato di Palestina può sfuggire, mentre si guarda da un’altra parte.
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