da Pier Franco Schiavone, Milano
… e Moretti è il suo profeta. È chiaro, Ceratti ama polemizzare, per farlo, ogni tanto, dice cose a cui, secondo me, non crede nemmeno lui, poi, quando il gioco è scoperto, le chiama provocazioni! Moretti ha capito e già aspetta che qualcuno lo sfanculi per aver detto che Dell’Utri (per tacer di Castelli e Schifani) è un brav’uomo. Moretti, però, ambirebbe superare il suo maestro; Dell’Utri brav’uomo sarebbe troppo anche per il miglior Ceratti. Inutile riproporre la biografia di Dell’Utri, sappiamo tutti chi è. Mi sembra però che continua implacabile l’offesa al senso delle parole. Una volta brav’uomo si diceva di chi, per non aver fatto mai nulla di male e per aver tenuto sempre un comportamento pacifico verso chiunque, era rispettato dalla comunità. Dunque, Moretti provoca, altrimenti o non sa chi è un brav’uomo, o non sa chi è Dell’Utri (e sicuramente ignora chi era Torquemada).
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