da Vincenzo Rocchino, Genova
“la vita è diventata più veloce, densa, vissuta ma le pene sono ancora quelle stabilite negli anni ’30”. Se fosse valida la considerazione di Moretti, la stessa varrebbe per le vittime, costrette a vivere un più lungo periodo di dolore, dove, per loro, non sono previste riduzioni di sorta. Un sistema che tenesse conto di questa “variabile” porterebbe le pene carcerarie ad essere aumentate in proporzione. Penso che non sarebbe conveniente.
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