da Isabella Guarini, Napoli
Il peso del carcere, scrive Morucci, è ancora quello degli anni trenta, mentre nell’era dell’informatica, “il ritmo vitale è regolato da bit privi di peso” L’ affermarsi dell’immateriale che connota le società high tech e rende reale l’istante dovrebbe comportare una revisione di alcuni concetti sin qui validi: il peso valutato in tempo da trascorrere in carcere a favore di un peso che prescinda dal tempo. Penso che ciò non sia possibile perché il tempo dell’immateriale è il tempo reale, ovvero uguale a zero. Se nella formula s=vt il valore di t è zero, si annulla la velocità e lo spazio. Ciò significa che lo spazio del carcere scomparirebbe del tutto insieme al peso.
Nessun commento.
Commenti chiusi.