da Vittorio Grondona – Bologna
Il post della gentile Signora Cristina Sabbatini mi ha invogliato a tornare sul discorso del voto utile la cui prima parte è scomparsa nei meandri della rete web. Io penso che non votare sia un’umiliante sconfitta. Una comoda scusa per lasciare ad altri la responsabilità delle cose che nella società ci riguardano invece tutti. Sono contrario al voto utile così come acclamato dal duopolio autocostruitosi alla guisa di due squadre di calcio, i cui due aspiranti ducini da bravi imbonitori fanno certe promesse che anche il più sprovveduto degli elettori sa già da ora con certezza che non saranno mantenute. Bisogna guardare ai fatti reali che ci circondano. Chiedersi per esempio come mai alcuni datori di lavoro o alcuni professionisti a 150 euro a botta di 10 minuti, pur denunciando al fisco meno di quanto carpito a forza ed in anticipo ad un operaio direttamente dalla busta paga, conducano vita lussuosa mentre lo stesso operaio con quello che gli rimane dello stipendio non riesca nemmeno ad arrivare alla metà del mese. Cara signora Cristina Sabbatini, difenda i più deboli e si accorgerà che il suo voto non sarà stato inutile, ma anzi molto, molto necessario.
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