da Pier Franco Schiavone
È incredibile, quando si trasloca (io l’ho fatto 5 volte), la quantità di cose preziose che guadagnano immancabilmente l’archivio verticale (il cestino). Perché il ritaglio di giornale con quell’articolo di Eco era così importante? E perché conservare quel giubbino verde mela che non s’indossava più? Un vecchio oggetto rappresenta uno spicchio del nostro vissuto, un frammento del nostro passato; conservandolo, si esorcizza la morte, disfarsene significa avvicinarvisi, ma, essendo la morte inesorabile, sentiamo anche un certo senso di liberazione nel buttare via quel magico oggetto, perché il gesto ci libera da un tabù. Se ha da venire venga, maledetta, a noi resta sempre la possibilità del rinvio, magari, per me che non so giocare a scacchi, sacrificando una strega, tanto li conti poi tornano lo stesso. C’è sempre tempo per morire e per pagare i debiti.
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