da Silvia Zanotti, Modena
E’ vero che non sarebbe un “ritorno” alla democrazia, visto che non era una democrazia prima dell’invasione cinese. Era una società medievale con tutti i suoi difetti. Ma i Cinesi non hanno portato altro che una colonizzazione (violentissima, tra l’altro) che nega qualsiasi diritto ai Tibetani e garantisce servizi solo ai Cinesi che vi migrano. Per i Tibetani niente istruzione, lavoro decente, accesso agli ospedali ecc… E’ in vigore un’apartheid bella e buona. Il Dalai Lama non chiede di tornare a ciò che c’era prima dell’invasione, chiede pari opportunità. Non chiede potere temporale per sè, ma libere elezioni. Non chiede nemmeno più l’indipendenza, ma solo la libertà di praticare la loro religione e continuare le loro tradizioni. Che sarebbe una ricchezza per tutto il mondo. Inoltre, fosse per Lui, renderebbe il Tibet un unico immenso parco naturale e zona completamente disarmata, che farebbe comodo alla stabilità mondiale facendo da cuscinetto tra Cina e India. Ma questi se volete sono sogni per ora irrealizzabili.
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