da Alessandro Ceratti
Avvalendomi del suddetto titolo che ho guadagnato su questo blog voglio dire la mia sui vari commenti alla conversione di Magdi Allam. Mi sembra che quelli che si sono espressi assomiglino molto a coloro che dicono “io non sono antisemita, però gli ebrei…” oppure “io non sono razzista, però i negri…” Per esempio Guasto avrebbe voluto per Allam una cerimonia tutta privata. In primo luogo è evidente che Allam non è stato obbligato a farsi battezzare dal Papa e quindi è lui che deve aver preferito così. E già questo dovrebbe por fine a qualsiasi ulteriore considerazione. Inoltre la fede non è un atto privato, né tantomeno qualcosa di cui vergognarsi. Perché sarebbe preferibile una chiesetta appartata e un parroco sconosciuto? Non sa il signor Guasto che uno dei più importanti doveri dei cristiani è quello dell’apostolato? E quale migliore occasione quindi per Allam?
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