da Vittorio Grondona – Bologna
In questi giorni il Cavaliere, e per la verità non solo lui, ha manifestato l’antico sospetto di brogli elettorali. Chiede addirittura la formazione di un esercito di arditi (stavo per dire di “prodi”) guerrieri volontari per il controllo della “libertà” nei seggi elettorali. Allora è proprio possibile imbrogliare? Se lo dice il Cavaliere, sembra proprio naturale crederci… Beppe Grillo da parte sua informa che prima delle elezioni farà l’elenco esatto dei nuovi parlamentari. I “reportages emotivi” dell’ottimo giornalista Riccardo Iacona trasmessi qualche tempo fa su Raitre (W l’Italia) ci hanno fatto capire come alcuni personaggi abbiano a disposizioni pacchetti di voti da vendere. Allora mi viene spontanea la domanda: per considerarci veramente liberi o democratici è sufficiente avere nel logo del partito di appartenenza la parlola libertà o democratico o è invece più ragionevole pretendere energicamente più serietà politica e senso dello stato dai nostri rappresentanti, oggi tragicamente nominati senza nostro consenso? Sondaggi trappola a parte, sono d’accordo con il signor Claudio Urbani. Come dice il proverbio, chi è in sospetto di solito è in difetto…
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