da Federica Pirrone, Milano
Ceratti, sapevo che il mio post ti avrebbe stanato. Ti stavo aspettando. Cosa vuoi che ti dica, io alla fine volevo davvero votare il mio familiare, ma poi, sai com’è, chiusa nell’intimità del seggio, fui colta da un improvviso brivido di coscienza e la punta della matita, del tutto slegata dal mio controllo volontario, cadde su un simbolo un po’ più (in) alto, e un po’ più a sinistra. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni, è vero. Infatti io penso che imboccare la via delle idee invece di quella dell’affetto sia di fatto una scelta coraggiosa. Non è obbligatorio comunicarlo, però, questo coraggio. Le due azioni prospettate avevano il pregio di essere sostanzialmente morali? Morali, che parola insopportabile. Il moralismo, quando troppi predicatori se ne riempiono la bocca, diventa persino volgare.
Nessun commento.
Commenti chiusi.