di Matteo Tassinari
Fabrizio De Andrè l’ha cantato Andrea perso e incapace di tornare. Occhi di bosco e una scarpa slacciata piegata in due alla Charlie Chaplin. De Andrè, morto molto prima di Andrea, diceva che Andrea aveva in bocca un dolore, la perla più scura e un avvenire che non si è avverato. Forse gli aguzzini di Andrea muovono le labbra, accennando, ottimisti, risate della loro gloriose psicopatie oggi in onda sul Tg1, Tg2, Tg5, Rete4, Studio Aperto (figuriamoci) Repubblica, Corriere… che mestano nel torbido a piene mani. La mia rabbia è forte, e mi fa pensare: guai a voi perché tra poco sarete nel dolore vivido e nelle dimore eterne. Andrea ha oltrepassato la sua mareggiata perché era pronto al balzo, agile nella vita, non aveva la mente incatenata. Che la gente se ne freghi è nelle cose, vivendo in un legalismo senza futuro. Siamo in un mondo di soli, altrimenti frasi così, come la seguente non verrebbero fuori: “Non aveva il senso del bello, perché il bello è Prada”. E allora è dura, perchè io mi sto chiedendo se è giunta l’ora di spaccare un po’ di culi in giro. E sia convinto il mio scrivere ora, come mai lo sia stato prima.Tutti i discorsi finiscono, ma nessuno dice tutto, per questo quella panchina fredda e vuota deve scatenare la potenza e la voracità di mille piranha. L’abitudine ad essere inutilmente aggressivi, ingenuamente saccenti e pateticamente ottusi, non serve più in questo strazio straziante. Chi è capace si superi per comprendere la cifra dello zoppicaio di quanto è successo. L’incapacità del non detto non permette di chiedere aiuto, non ce la fa, rimane privo di esprimere il proprio disagio. Fuori del mondo di Andrea eccoci lì a strepitare su quanto la fine è vicina, panico, recessione, la grande depressione, il baco del millennio, le banche, Limherman bank, l’influenza aviaria, le api assassine, l’aids. Con quale obiettivo? Organizzare un convegno sulle devianze giovanili e la violenza? Parole mute. Si mette lì un titolo e quattro palle di spiegazione, si invitano esperti presi qui e là con un minimo di coerenza e dosaggio calibrato per ogni fazione, tutto per mascherare brividi d’ipocrisia. Dio scrive dritto su una riga storta. Cascasse il mondo e con noi anche tu Andrea.
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