da Isabella Guarini, Napoli
Per quanti ragionano come Valeria Tafel, che distingue tra “il mio e il tuo” nel parlare di chi rappresenta, perché eletto, le istituzioni, non c’è possibilità di dialogo. Mi dispiace e penso che “il mio e il tuo” appartenga al linguaggio dei bambini che ancora non hanno acquisito il senso della democrazia. Ma stando al gioco, dico: sarà per te satira di contenuti quella della Guzzanti, per me è solo un mediocre spettacolo sub-reality. Parapat.
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