da Giorgio Goldoni
Sempre più carrette del mare arrivano dalla Libia piene diclandestini, ormai sicuri di trovare l’Eldorado in Italia.Chi glielo dice che siamo in recessione e crisi economica?Gli immigrati , con lodevoli eccezioni (badanti, per esempio),servono all’industria italiana più inquinante (concerie per es.), piùprimitiva dal punto di vista tecnologico, con zero contenutoinnovativo.Rappresentano così un ostacolo oggettivo al rinnovamento del nostrotessuto industriale.Ne vediamo tanti arrivare di clandestini, ma non ne vediamo nessunorispedito al paese d’origine: non riusciamo a rispedire nemmeno iclandestini che sono passati a miglior vita (vedi i Ghaniani delCasertano).Le nostre città pullulano di posteggiatori abusivi e distributori dicataloghi porta a porta.Poi c’è l’esercito dei venditori di droga e di prodotti contraffatti,e dei gestori di prostituzione e attività simili.La frustrazione degli italiani nel constatare la mancanza di segnalicredibili che stia cambiando qualcosa è palpabile.
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