da Valerio Morucci
Paolo ha cinquant’anni. Metà li ha passati a fare l’operaio, dormendo ogni notte nel suo letto, cucinando i pasti nella sua casa. L’inverno scorso in un grave incidente si è ferito a una mano e da allora ha perso il lavoro. Con quello, tutta la vita che aveva. Oggi tira a campare come può, racimolando cibo alla stazione Termini e mettendosi addosso quello che gli passano i volontari. Quando adocchia qualcosa di commestibile tra i rifiuti non esita a frugare, a infilare il braccio nell’immondizia sotto lo sguardo pietoso di turisti e pendolari. All’inizio si vergognava, entrava ‘in azione’, guardingo. Ora si avventa come un leopardo sulla preda, per paura che qualcuno più lesto la porti via. Come Paolo, decine di nuovi poveri si muovono ogni giorno nella stazione, confondendosi tra i passeggeri dei treni e i clochard. l volontari stessi, quando passano a distribuire i pasti, faticano a riconoscerli dai “cittadini normali”: il più delle volte sono ben vestiti, educati. Degli “insospettabili”.“Quando distribuiamo vestiti c’è chi si avvicina e chiede se per cortesia possiamo procurare una giacca beige da abbinare a un certo pantalone o un pantalone blu perché “sta bene con una determinata camicia” – raccontano i volontari. Anche quando si vive nel bisogno a volte resta la voglia di piacersi. Resta la personalità”.Help Center della Stazione: l’utenza che si è rivolta per la prima volta allo sportello in questi mesi si contraddistingue per condizioni alloggiative stabili. I nuovi poveri con dimora salgono dal 23% di marzo al 27% di maggio.\\ (Con un 4% ogni tre mesi saremo oggi al 35%).
Se una qualche percentuale, anche minima, di questi ‘nuovi poveri’ commettesse un reato per sopravvivere, finirebbe, in nome di tutti i cittadini, in quel carcere di cui a quegli stessi cittadini non interessa molto parlare. Anche se si può presumere che nel caso – malauguratamente per le imprevedibili avversità della vita – toccasse a loro strillebbero come aquile. Ma si può credere, a scusante, che la disattenzione possa anche essere causata dalla grande mole delle cattive notizie del momento. Nel caso specifico anche dal ‘medium’. Il Blog è come una bacheca su cui appiccicare il proprio post-it, con il pensiero del momento. E’ un quotidiano, non un settimanale di approfondimento. Forse CSF, di rientro dal Giappone, e quindi da un bagno di aggiornamento tecnologico, potrebbe dar vita a un Forum che possa raccogliere a conributo opinioni maggiormente ponderate e articolate.
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