da Vittorio Grondona – Bologna
Sì, si capisce che sei un amico!… Del Diavolo e dell’Acqua Santa… Belle considerazioni, ma di opportuno sapore “anchista”. Il guaio è che di censura si tratta. Chi fa satira non tradisce. La satira è fatta così anche per gli amici. Può essere o non essere condivisa, naturalmente. E’ ovvio che i suoi “bersagliati” non riescano quasi mai a condividela. E poi, nel caso specifico il tema era la guerra e per una satira sui signori della guerra le parole non sono mai abbastanza pesanti. Io forse, che mi reputo di indole quasi tranquilla, ne avrei usate altre, ma trattandosi di Luttazzi il suo dire rientra nella normalità e quindi le sue inequivocabili “martellate” non avrebbero dovuto destare meraviglia alcuna soprattutto all’una di notte. Tanto meno avrebbero dovuto meravigliare Ferrara e Campo Dall’Orto che conoscono Luttazzi meglio di me.
Ma il vero problema resta: esiste un limite alla satira? Annosa e noiosa questione (csf)
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