da Carla Bergamo
Sono molto perplessa riguardo ai post di Guarini e Altrui. Non so chedire, di fronte a due persone intelligenti che sostengono che gliItaliani all’estero non dovrebbero votare, prima di dare un’opinionedefinitiva, mi fermo e medito.Certo è che, pur stando la maggior parte dell’anno fuori dall’Italia,continiuo a restare in contatto con le persone e mi informo grazie ainternet, su tutto quello che sta succedendo in suolo italico. Ma giàci hanno tolto l’assistenza medica (durante la mia permanenza inItalia ho diritto solo all’eventuale Pronto Soccorso), ora chissà chenon ci tolgano il voto. Successivamente, proporrei di toglierci anchela cittadinanza, perché no?Non siamo utili alla patria, l’abbiamo abbandonata, in fondo. Maquanti discendenti di Italiani ho conosciuto che portanoorgogliosamente il loro cognome e il ricordo dei racconti dei nonni,obbligati per necessità ad abbandonare la loro terra… Senza contareche molti degli Italiani all’estero hanno mandano e continuano amandare un sacco di soldi in Italia, ma questa è un’altra storia.
Insomma secondo le risultanze del dibattito sugli italiani all’estero portato avanti da Guarini e Altrui, sembra che debbano votare solo quelli che:1)risiedono stabilmente nel nostro Paese (è stato tolto il diritto di voto a Flavio Briatore e a Valentino Rossi? A tutti quelli che spostano la residenza alle Cayman e a Londra e a Montecarlo?)2)concorrono al suo progresso economico e sociale (è stato tolto il diritto di voto a tutti i disoccupati?)3)finanziano con le proprie tasse il funzionamento (o il malfunzionamento) dello Stato (è stato tolto il diritto di voto agli evasori fiscali o ai poveri sotto il primo scaglione dell’Irpef?) (csf)
Nessun commento.
Commenti chiusi.