da isabella Guarini
Caro CSF, gli Italiani all’estero per me non sono Italiani, in quanto considero un diritto di cittadinanza a coloro che lasciano il paese d’origine e si trasferiscono per scelta definitiva in altri. Per me l’abitare significa sviluppare il senso di appartenenza all’ambiente naturale, alla comunità, alle consuetudini, in uno significa avere rispetto di coloro che accolgono dando lavoro. Certo, il ricordo del luogo di nascita è indelebile, ma per le generazioni successive è solo il racconto dei nonni. Far votare gli italiani all’estero è un nostalgismo. In democrazia i cittadini dovrebbero scegliere il Governo in base alle condizioni di vita in cui le elezioni si svolgono. Altrimenti, vista la globalizzazione, possiamo pensare di votare tutti per tutti i governi del mondo.
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