da Pier Franco Schiavone
Gli Italiani all’estero, essendo Italiani, devono votare. Sennó che Italiani sono? Non auspichiamo tutti che i figli degli Italiani anche di terza, quarta generazione, vengano in Italia? Perché, se siamo aperti (chi è aperto) all’arrivo di stranieri in Italia, dovremmo essere chiusi verso i nostri connazionali all’estero? E se auspichiamo che i figli dei nostri emigrati vengano a scoprire le loro radici e magari si fermino, perché non dovrebbero trovare un Paese come anche loro vorrebbero che fosse? E poi, infine, di cosa si ha paura, ci sciacquiamo la bocca con la parola democrazia e temiamo che un certo numero di parlamentari dall’estero ci destabilizzino? Pensiamo che le tante Carla Bergamo che vivono all’estero abbiano meno senso dello Stato di chi in Italia vota magari per la Lega? Ho tanti parenti all’estero, emigrati per necessità negli anni ‘50/60, molti vorrebbero tornare, amano profondamente l’Italia (che non li ricambia), spesso hanno qui una casa, perché non dovrebbero votare? Scusa Paola Altrui, cosa c’entra la storia del condominio, non ti capisco.
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