di Valeria Tafel
No, Isabella Guarini, non è una questione di “mio” e “tuo”. E’ una questione di rappresentazione. Le istituzioni sono un’entità astratta, ma se gli uomini che le impersonano sono pessimi, non per questo mi sento obbligata al rispetto dell’istituzione, se non formale, ovviamente. Io non posso sentirmi rappresentata da corrotti pluri-inquisiti corruttori sistematici antidemocratici manovratori della peggio fatta che hanno sdoganato una cultura orrenda, l’acquisto di tutto e tutti, il “vince il più furbo”, il fine che giustifica ogni mezzo, in barba a qualsiasi principio, anche se questa cultura purtroppo ha attecchito nelle (tante) menti deboli. A me fa orrore, dal punto di vista etico, umano, giuridico. Spiace ma mi sento talmente lontana che dovrò limitarmi a rispettare le leggi in quanto cittadina, ma non mi si può certo chiedere di condividere le malefatte di chi l’ha sfangata per fortuna sua, ma non di fronte al più alto e forse interiore senso della giustizia. E non dico divina perché non credo (ti pare che non l’avrebbe fulminato, ci fosse stato?), ma etica.
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