da Alessandro Ceratti
La democrazia non è una procedura o almeno non dovrebbe ridursi ad esserlo. Per cui al signor Gasparini che afferma che Villari non dovrebbe dimettersi in quanto è stato “democraticamente eletto” rispondo che non è così: Villari certo è stato eletto da una maggioranza ma in questa elezione la democrazia non ci è entrata neanche per sbaglio. Perché non basta la procedura formale di una votazione per garantire il processo democratico. Basta ricordare che nell’URSS si sono tenute regolarmente elezioni per i 70 anni della sua durata ma non credo che Gasparini la annoveri tra le grandi democrazie. Ed è per questo che ha ragione Di Pietro quando dice che la situazione attuale in Italia più che una democrazia ricorda una dittatura sudamericana. Certo, per essere d’accordo con una affermazione come questa bisogna avere un’idea un minimo nobile e alta della democrazia stessa, qualcosa che vada al di là della semplice conta dei voti.
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