da Silvia Soprani
Sono una dei tanti “bamboccioni” che vivono in Italia con i genitori. L’unica, vaga e amena caratteristica che può distinguermi dal resto dei miei coetanei è che sono idonea alle funzioni di ufficiale giudiziario. Ciò significa semplicemente che ho passato un concorso per il titolo di studio, di cui sono in possesso, ma continuo a vagare nel limbo dei disoccupati perché mi si informa ad ogni finanziaria che mancano soldi per assumere me e gli altri idonei di tutta Italia, nonostante le penose condizioni in cui versa la Giustizia italiana. A dispetto, tuttavia, di quella che sembra un’endemica assenza di fondi, il Ministero di Giustizia ed il Governo trovano comunque soldi per firmare convenzioni con cui assumere lavoratori interinali in Calabria. Ecco, mi scuso per lo sfogo, forse un po’ patetico, ma non mi sembra un bell’esempio di coerenza, venirmi a dire che non posso essere assunta perché non ci sono i soldi, però al mio posto prendono qualcuno in affitto e poi il Ministro dell’Economia mi apostrofa come bamboccia, a cui fornisce una serie di sgravi fiscali per andare a vivere da sola, senza avere un lavoro vero.
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