da Gino Roca
Dove sono finiti gli intellettuali del Pincio Buena Vista Social Club che passeggiavano e si indignavano alla vista di quel clistere (suggestiva definizione di Dudù La Capria affidata al ”Foglio”)? Dopo aver vinto la loro battaglia paesaggistica riuscendo a fermare i caterpillar che ingoiavano terriccio per aprire un varco al garage sotterraneo, devono aver cambiato strada per le loro passeggiate romane. Un irreale silenzio ha preso il posto del rumore dei diesel delle scavatrici. Sulla terrazza più bella del mondo è rimasto però il clistere. Sono rimasti gli scavi. Tutto è fermo. Non si farà più il parcheggio che avrebbe, sostenevano nelle loro lettere quelli del Pincio Buena Vista Social Club, oltraggiato la cartolina del Pincio. Ma è rimasto il clistere e i tecnici spiegano con il loro linguaggio senza derive letterarie quello che loro da sempre sanno: scavare è facile, coprire gli scavi meno. Anche perchè i soldi per scavare e poi costruire il parcheggio li mettevano le imprese che si erano aggiudicate l’opera. I soldi per coprire gli scavi dovrà invece tirarli fuori qualcun altro. Per usare un eufemismo. Ma di soldi in giro ce ne sono pochi e quindi bisognerà avere pazienza per un bel po’ di tempo. E quelli del Pincio Buena Vista Social Club? Quelli del no parking? Tranquilli. Si consoleranno con la solita ”Arrivederci Roma”: ”T’invidio turista che arrivi / t’imbevi de Fori e de scavi”. E di scavi ce n’è uno aperto anche dalle parti di Piazza del Popolo.
Nessun commento.
Commenti chiusi.