da Gianni Guasto
Ogni volta che Oliviero Toscani ci gela con le sue provocazioni, c’é sempre qualche benpensante che si risente, scoprendosi puritano per il fine commerciale dell’impresa, diventato improvvisamente sordido e scellerato. Fine commerciale che, a sua volta, in nome della sacralità del mercato, basta poi ad assolvere come sacrosanta tutta l’alluvione di stupida volgarità che ci invade per ventiquattr’ore al giorno. Questa volta Toscani, che ha tanto spesso tentato di nobilitare l’immagine pubblicitaria dotandola di profondità e di respiro, non propaganda un prodotto, ma fa la guerra ad un altro tipo di pubblicità: quello della modella eccessivamente magra, semplicemente facendoci vedere che cosa c’é sotto; e sotto c’é la morte. E’ naturale quindi, che nel mondo patinato e onnipotente dei facitori di bisogni, quell’immagine scheletrica scompigli un po’ le carte. Colpiti con i propri stessi mezzi, da un giuda della categoria: é il colmo.
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