di Alessandro Robecchi, per il Manifesto
Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, antico adagio berlusconico. Ma ci sono tanti modi per mettere le mani nelle tasche della gente: passare dalle mutande è uno dei più astuti. Finalmente una novità, fare soldi con il sesso: a parte alcune centinaia di milioni di persone, negli ultimi duemila anni non ci aveva pensato nessuno. Dunque, fa parte del pacchetto anticrisi la tassa sul porno, una buona idea, anche se non mancano le critiche: persino Mediaset ha protestato, dato che il suo digitale terrestre offre un servizio “manuale terrestre” che pare molto apprezzato. Una prima grana per il governo, stabilire se il calendario cochon della ministra delle pari opportunità sia esentasse oppure no: è vero che non contiene scene di accoppiamenti, ma è anche vero che molti adolescenti, dopo averlo visto, si sono accoppiati tra sé e sé. Ora si aspettano le circolari applicative e sarà il ministro della cultura Sandro Bondi a decidere cosa sia sesso esplicito, cosa sia arte, cosa sia ammiccamento, cosa sia soft, cosa sia hard, eccetera eccetera. Soggetta alla tassa sarà (dal testo del decreto) “ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti”. Se la tassa avesse valore retroattivo, Anaïs Nin, Henry Miller e Bukowski risolverebbero da soli la crisi finanziaria del paese. Certo, un moto di umana solidarietà sorge spontaneo nei confronti del ministro della cultura che sarà costretto – con apposita commissione – a vagliare tonnellate di materiale, per decidere a chi applicare le nuove aliquote e a chi no. La commissione censura sarà trasferita al ministero del Tesoro, i funzionari del fisco cominceranno a deperire, avranno occhiaie profonde e molti di loro forse diventeranno ciechi. E’ la porno tax, amici, combatte l’oscenità, il ribrezzo, il raccapriccio: e contro le poesie di Bondi non si può fare niente?
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