da Francesco Falvo D’Urso
Ho avuto la fortuna, ma me ne sono accorto troppo tardi, di avere avuto di fronte un libraio d’eccezione: il signor Può. Mi trovavo a Tropea (Calabria) e sono entrato nell’unica e adorabile libreria del paese, chiedendo il titolo di un libro di Claudio Risé. Ho davanti la figura gentile, un po’ extraterrestre per quel luogo, della libraia alla quale ho rivolto la richiesta, ma…mi risponde il signor Può intento davanti al computer di bordo della libreria: il titolo chiesto era troppo datato, quasi preistorico per i tempi dell’editoria. Comunque il signor Può, nella sua infinita gentilezza, si è prodigato via internet a trovarmi un’edizione più recente. Non solo, ma conversando di rimbalzo con la libraia come due chirurghi che s’interrogano sul da farsi prima di una importante operazione, mi informano della genesi del libro da me richiesto formulando varie ipotesi sulla prima uscita di quel titolo annotando quà e là la biografia di Risé. Se avessi solo avuto i riflessi pronti nel riconoscere il signor Può, me ne sono accorto dopo mezz’ora che fra me e me dicevo: quello lo conosco, lo avrei abbracciato per quei pochi minuti di squisita disponibilità. Devo infine ammettere che anche io sono un piccolo signor Può: vivo da poco a Zambrone in una casetta memorabile perché ha una veranda davanti a Stromboli e un panorama d’eccezione che va da Tropea con tutto il Golfo di Sant’Eufemia sino a Paola!
Non c’è competizione. Salina è Salina! (csf)
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