da Emilio Pierini
E’ nata la polemica sui lavavetri dei semafori. Questi signori aspettano il rosso per approfittare, a volte con insopportabile insistenza, di lavare i nostri parabrezza per elemosinare la moneta. Turbano, sia chiaro, infastidiscono, sia altrettanto chiaro, ma non fanno concorrenza sleale (la tua auto rimane comunque sporca), non “scippano” il lavoro altrui. Di contro, una marea di venditori abusivi extracomunitari popolano il lungomare del posto (altamente turistico) dove abito vendendo merce contraffatta, occupando suolo pubblico gratuitamente, facendo una concorrenza molto sleale ai commercianti locali che pagano una miriade di tasse oltre a violare una decina di leggi del nostro ordinamento e ad alimentare la criminalità organizzata che li rifornisce. Ora vorrei capire perché i lavavetri sono diventati un caso nazionale e perché, nel contempo, il suk illegale che tutte le sere ric opre il mio lungomare viene ormai fisiologicamente considerato come una consolidata abitudine ed ignorato da chi è preposto al mantenimento dell’ordine pubblico. Non notate anche voi un forte squilibrio?
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