da Alessandro Ceratti
Come saprete se avete letto il diario giornaliero della marcetta che Claudio ci invia anch’io mi sono aggregato al gruppo dei camminatori. Li ho raggiunti a Camaldoli, uno dei punti nevralgici dell’Italia, una specie di Assisi dove invece che i francescani ci sono i monaci camaldolesi. Stanno lì da un millennio [sic] ma il nostro gruppo se li è bevuti in un soffio: una visita all’eremo tipo turista giapponese – l’Europa in una settimana, e nel monastero manco ci sono entrati. Effettivamente tra una cosa e l’altra non c’era tempo. Ma i nostri eroi non avevano deciso di andare a piedi per testimoniare a favore della lentezza, per non essere almeno una volta coinvolti nel turbine dei tempi moderni ecc. ecc.? Mah, secondo me c’è qualcosa che non va. Si cammina insieme, si mangia insieme, si cammina insieme. Il tema principale della chiacchiera è anche in questa tappa quanto parla questo o quello. Se avete letto le precedenti puntate avrete visto che capita una volta su due, o forse più. Questa volta il “chiacchierone” sono io (e pensare che mi sono trattenuto!). La cosa mi sta bene, mi starebbe ancor più bene se il principale accusatore non fosse Giorgio, il che mi spinge ineluttabilmente a pensare: “da che pulpito!”. Ho incontrato un bel po’ di persone nuove: a occhio tutte belle persone. Ma in realtà non ho potuto conoscerle neppure un po’, non c’era tempo. Mah…un’esperienza dimenticabile.
Nessun commento.
Commenti chiusi.