da Alfredo Zampogna, Milano
Venerdì 29 giugno, in via Rovello, alle sette di sera, il Piccolo Teatro Grassi trabocca di gente assorta nella magica atmosfera creata dalla poesia di Corrado Calabrò. In prima fila riconosco “Fidel” Confalonieri che appare visibilmente incantato dai versi del poeta calabrese. In assenza di posti esco dalla sala e acquisto al prezzo di 8 € la raccolta di poesie di Calabrò. Cerco subito l’oblio dei versi, ma mi fermo prima, quando leggo il nome della casa editrice:” Arnoldo Mondadori” Al diavolo la poesia! Mi viene in mente che Corrado Calabrò nel 2005 fu nominato, su proposta del Premier dell’epoca, presidente dell’Autorità garante delle comunicazioni che ha l’obbligo di giudicare sui temi di competenza “in piena autonomia e indipendenza”. Perbacco, qui non si tratta di essere maligni, ma chi giudica non solo deve essere, ma, deve anche apparire imparziale. Altrimenti più che suscitare Stesicoro e la Magna Grecia, il Dott. Calabrò evocherà Magna…e basta!
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