Ricordate i nani e le ballerine? La lite delle comari? La politica sangue e merda? I conventi poveri mentre i frati sono ricchi? Il poker d’assi di Craxi contro Di Pietro? Era lui, sempre lui, il potente ministro delle Finanze socialista, Rino Formica. Quando si sfasciò il Psi tutti i socialisti si riaccasarono. Chi inseguì gli elettori, trovò seggi con Berlusconi. Chi preferì la storia, si accomodò negli angusti spazi offerti dal Pds. Lui scomparve. Si dette agli studi. Non si presentò più alle elezioni. Smise di votare, o quasi. E anche le interviste: niente, o quasi. Uscì dalla Prima Repubblica e non entrò nella Seconda. “Persa la famiglia socialista non sentivo il bisogno di entrare in un’altra. Nel 1992 avevo fatto un disperato tentativo convincendo Craxi a dare la segreteria a Benvenuto. Ma Benvenuto crollò. Le pressioni furono forti.”
Da parte di chi?
“Dall’esterno.”
Cioè?
“Un mondo complesso.”
Che vuol dire?
“Non si può dire.”
Perché?
“Insomma, quella fase andava chiusa con la liquidazione del Psi.”
Forze internazionali…
“Quando una piccola potenza fa la politica di una grande potenza, nei momenti di difficoltà dei potenti può trovare spazio. Ma quando il potente può fartela pagare, te la fa pagare.”
Un socialista dove deve andare? Stefania è a destra, Bobo a sinistra…
“Non ho mai criticato chi è andato di qui o di là. Era un momento di sbandamento. Chi ha trovato casa, chi il capanno, chi una villa…benissimo. State dove vi chiama il ventre o l’intelligenza. Ma non manipolate la storia”.
A chi stai pensando?
“A Giuliano Amato…E’ un manipolatore della storia…E’ anche l’unico socialista che viene utilizzato ad intermittenza e a rate nel Pd. Sai perché? Perché tutti sanno che nel Psi Amato contava meno del due di briscola”.
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