da Muin Masri
La strada è ancora lunga, ma sento già il profumo di casa, sa di pane e di marmellata.Ogni passo è un ricordo che ritorna come un bambino che corre dietro alla sottana.Amico, non chiedermi il perché di questo viaggio, piuttosto raccontarmi del nostro vecchio bosco.Della maestra, del prete, della piazza e delle belle ragazze.Che fine ha fatto il campanile?Sono partito fanciullo a cercare la mia strada.Ho trovato gente che mangia l’anima.Ho visto albe già spente.Tante belle donne.Amico, non guardarmi storto, piuttosto dimmi come si fa a scegliere tra felicità e libertà.La strada è ancora lunga, ma giù in fondo tra montagne e fiumi ci sono sogni e ricordi.Mi sono rivisto bambino, guardavo il mondo con gli occhi di mia madre.Amico, non chiedermi il perché, piuttosto raccontami come si disegna la felicità.Ho fatto tante cose, ho calpestato la sabbia e la neve.Ed eccomi qui, capelli bianchi spettinati e la sacca color vita sulle spalle.Forse fa freddo, ma io non sento niente, sarà l’età.Amico, non chiedermi dove stiamo andando, di tempo ne è rimasto poco e forse tra poco pioverà.Perché taci? Parlami dell’amore e dell’odio e della morte.Raccontami la storia.Dimmi se la mia donna mi aspetterà senza chiedermi il perché.Giorgio dorme, non ha sentito nemmeno una parola.Claudio sospira felice, ricordando di Giovanni quando la cantava ninna nanna.
Amico, la strada è ancora lunga,
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