da Muin Masri
Avrei voluto caricare CSF e GL fino a Senigallia, mi hanno pregato di risparmiare loro simili brividi. Perché non portare me? Siccome era inutile spiegare a Laura la differenza, il tempo di salire in macchina ed eravamo già lì. Ho visto il direttore Antonio Di Bella cantare e ballare e ho pensato: “sono capace anch’io”. Ho visto Stefano Bollani giocare con il pianoforte e la sua compagna Petra Mangoni suonare le corde vocali: la vita a volte è giusta. Ho visto Massimo Cirri arrivare in bici con le gomme a terra. Filippo Solibello salutare la folla alle tre del mattino, ma la piazza era vuota. Ho visto Giorgio Lauro mangiare e non ho capito dove mette tutto quel cibo. Ho visto David Riondino e Marco Ardemagni che alla Radio mi sembrano più alti e più belli ma l’intelligenza e la simpatia non hanno forma. La Banda Osiris cantare in francese, svizzero e russo e ballare misto piemontese e arabo. Ho visto CSF camminare adagio con sua madre e ho provato un po’ di tenerezza e di invidia. Ho visto il quartetto Euforia suonare sensuale e in quel momento ho avuto la certezza di avere una mente pericolosa. Il Sindaco nominare come pubblico ufficiale con delega di matrimonio Cirri e Solibello e Sabelli Fioretti come portatore di fedi per il prossimo Cateraduno, giuro! Finalmente la nuova era per la famiglia. Piero Pelù camminare sull’acqua e Don Ciotti gridargli da dietro: “attento, farai una brutta fine!”. Questo non l’ho visto, ma di Cirri mi fido. E tutti quanti sul palco a fare il trenino dell’addio e cantare dietro al direttore Di Bella “Senigallia cha cha cha” e il pubblico a piangere senza vergogna. Avrei fatto volentieri a meno di tutto ciò piuttosto che vedere quello che sta succedendo a Ramallah e Gaza; la vita a volte è matta, ma mai cieca.
Nessun commento.
Commenti chiusi.