da Corrado Vigo, Trecastagni
Mio nonno, agricoltore di antica data, e fra i più lungimiranti della Sicilia che fu (era del 1895), ne comprò una. A casa fu una festa. Mi ricordo che prima della Divisumma, i pomeriggi erano scanditi dai conti. Mio nonno s sedeva nella sua scrivania e faceva conti; ogni pomeriggio, sabato incluso. Quaderni, blocchetti, e in tasca piccoli notes, di cui noi nipoti andavamo fieri. La divisumma fu un successo: solo lunghe strisce, nelle quali le cifre venivano poi “spuntate” a matita. A casa la Divisumma c’è ancora, ed è funzionante. Un pezzo di storia, certamente, per la nostra famiglia, anche se adesso è relegata in un angolo, è impolverata e seminascosta da riviste e giornali.
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