da Isabella Guarini
Caro Tappi, hai ragione sull’uso del latino oggi. Sarebbe una forzatura e potremmo fare la fine della Torre di Babele del terzo millennio. Tuttavia, si avverte la mancanza dello studio del latino, specialmente della letteratura, nelle nuove generazioni. Che male potrebbe fare a un giovane leggere Virgilio in latino, come si legge Dante o Manzoni in italiano? Non parlo del greco che si dimentica più facilmente. Eppure ricordo ancora alcune parti a memoria dell’Aiace di Sofocle, per via del ritmo metrico.
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