da Giorgio Goldoni
In Gran Bretagna tutti i riferimenti all’Olocausto e alle Crociate sono stati cancellati dai programmi di alcuni istituti superiori per paura della reazione degli studenti musulmani. Intanto in Svezia , dopo una dissennata e in gran parte inutile campagna di immigrazione, le previsioni demografiche promettono una Svezia islamizzata per gli anni 2040-2050. La città di Malmoe, la terza del paese in ordine di grandezza, ha il record per il numero di aggressioni portate a tiro da mussulmani su persone di altra origine, credo o razza.Le autorità sono impotenti a fermare il fenomeno, mentre pericolosamente il proclamatato “Atto di Integrazione” del 1997 proclamava che” la “Svezia è una società multiculturale”, in modo tale da ridurre gli svedesi “nativi” ad un gruppo etnico tra i tanti. A conferma c’è una dichiarazione involontariamente comica di Jens Orback, ministro socialdemocratico per “la democrazia, affari metropolitani, integrazione e uguaglianza”, il quale durante un dibattito radiofonico dichiarò:” Dobbiamo essere aperti e tolleranti verso l’Islam e i mussulmani, poichè quando saremo una minoranza loro saranno aperti e tolleranti nei nostri confronti”.
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