da Massimiliano De Simone, Roma.
Domenica scorsa ho visto un alto funzionario di Pubblica Sicurezza, uno di quelli, per intenderci, che vengono trattati dai media alla stregua di angeli custodi della nostra sicurezza nazionale, percorrere contromano, a bordo della sua auto, più di cinquanta metri di una strada posta al centro di Roma. Riflettendo sull’episodio, mi è venuto da paragonarlo a quello verificatosi, di recente, al concorso per diventare magistrati della Repubblica. Durante le prove, alcuni candidati hanno provato a interrompere l’esame scritto con il pretesto di dover denunciare gravi irregolarità, poi rivelatesi inesistenti. E, sempre per associazione di idee, ho rammentato quel candidato premier che, alle elezioni politiche del 2006, a scrutinio ancora in corso, minacciò di ricorrere al TAR, lamentando brogli a suo danno. Questa è la qualità dello spirito civico di coloro che, posti al vertice della burocrazia italiana, dovrebbero fornire il buon esempio. Secondo voi quale conclusione ho tratto circa l’indole degli abitanti di questo nostro beneamato paese?
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