da Mario Strada
La mia impressione e’ che in Italia funzionano, come in altri luoghi del mondo, i gruppi di pressione (per interessi specifici, per territori). Il mezzogiorno esprime (non solo, ma molto piu’ di altre zone d’Italia) camorra, ‘drangheta, mafia, massonerie “deviate”, sistemi tangentari. Sono di successo ed hanno ascolto a livello locale e nazionale. I loro interessi sono monopolistici o, al meglio, oligarchici. Il resto della societa’ civile ne ha le briciole perche’ e’ debolissima o subisce. Le risorse che vanno al mezzogiorno rischiano di essere intermediate e gestite da quei gruppi di successo, con i risultati che sono evidenti da decenni. Nel discorso al Senato, Prodi ha sollevato il tema della sicurezza per favorire imprenditoria ed investimenti. Il successo su quel versante puo’ produrre risultati nel lungo periodo: puoi mettere in galera i delinquenti ma hai bisogno di molto tempo per costruire imprenditoria diffusa e societa’ civile produttiva. La contraddizione e’ drammatica. Altre soluzioni? Nessuno ne ha conoscenza. Realisticamente, dubito che il mezzogiorno e la Sicilia possano aspettarsi regali. Nella competizione per l’appropriazione delle risorse, ogni soggetto (compreso il centro-nord) fa gioco a se’.
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