da Pier Franco Schiavone
I giovani che negli anni 70 hanno condotto lotte erano centinaia di migliaia ed erano tutti protagonisti. Anzi, dirò di più, molti di quelli che appaiono oggi come i protagonisti di allora, e che sono effettivamente invecchiati male, non lo erano affatto. Ricordo il megaconcerto all’Arena di Milano per ricordare Demetrio Stratos, fu letto, non so da chi, un messaggio di Scalzone. Si trovava già all’estero (ma io ero e sono convinto di averlo visto a Milano quel giorno). A me parve come una sorta di autocelebrazioone di un tizio appartenente ad una precedente generazione, infatti insieme agli applausi ricevette una marea di fischi. Ricordo anche i fischi (anch’io fischiai) al bravissimo Venditti che stonò (sí, stonò) una canzone che ci sembrò, in quel momento, provocatoria (ma bomba o non bomba siamo arrivati a Roma…). Eravamo anche un po’ fessacchiotti, era l’età. Che fossimo felici è certo, si era ragazzi, si viveva un’epoca d’incredibile libertà sessuale e c’era nell’aria un’energia poi dissipata dalle BR. Vuoi sapere perché, Masri, i sedicenti protagonisti sono invecchiati male? Perché hanno passato tutta la loro vita ad arrabattarsi per il successo e per i soldi oppure si sono immersi in un barattolo di formalina da cui o non sanno più uscire o, nel caso ne siano usciti, puzzano. Sono invecchiati male e sono anche patetici.
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