da Oreste Tappi, Roma
Claudio, se sapevo che questo blog faceva una battaglia in difesa dei congiuntivi, come afferma la gentile Giovanna Rosa, mi dissociavo senza riserve. Dalla torre di Babele in poi, in tutte le lingue le forme nascono, si trasformano e muoiono incessantemente. Se no, per es. noi Italiani (ma anche gli Spagnoli e gli altri) parleremmo ancora come G. Cesare. Ma soprattutto ripugna al mio senso di giustizia di Bilancino questo stucchevole pianto per l’imminente (?) dipartita del congiuntivo dalla lingua italiana (da quelle inglese e tedesca se n’è andato da un pezzo, senza nocumento né di Murder in the Cathedral né di Der Zauberberg), mentre per quella dell’ottativo, dell’aoristo, del duale, del participio futuro, del gerundivo ecc. ecc. da tutte le lingue europee, e dei casi nominali dalla maggior parte, nessuno ha speso una prece. PS: D’accordo, De Franco, niente integralismi idio-linguistici, ma “giornata della famiglia” invece di family day mi parrebbe buono.
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