da Barbara Melotti
Provo, un po’ più sommessamente della volta precedente, a ricordare agli interessati al dibattito su vita ed embrione, che occorre uscire un attimo dall’astrazione, e prendere in considerazione un fatto (finora) incontrovertibile. Che la vita dell’embrione e del feto, almeno fino a un certo punto, non è divisibile da quella della “portatrice”. E’ questo il motivo per cui, in tutti i tempi, sotto tutti i cieli, e con il favore o con l’esecrazione di qualsiasi religione (non sempre uguali nel tempo, per altro), la vita o la non-vita è sempre stata decisa dalla madre. Che ne ha poi pagato anche tutti i prezzi (ce ne sono in ogni scelta, credete). E così sarà, finchè questo legame resterà necessario, indipendentemente anche dal castigo e dall’esecrazione sociale. Ogni discussione che prescinda da questo fatto, per quanto interessante, rimane inanemente accademica.
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