da Domenico de Franco
Gli oggetti ci parlano. Ci parla quel quadro con la foto dei nonni, che era rimasto appeso lì per ventidue anni e che ieri sera alle 8 e 57 ha deciso di staccarsi dalla parete suicidandosi in mille pezzi. Ci parla quel quaderno tutto ingiallito, il diario della nostra adolescenza, saltato fuori da solo dalla libreria, dopo anni di ricerche, in una mattina di primavera. Anche stamattina gli oggetti mi hanno parlato. Mi ha parlato la zip dei pantaloni che si è incagliata in modo irreversibile, puntando i piedi come un mulo caparbio. Mi ha parlato la lametta che mi ha fatto un taglietto sul mento, e una stupida lucina rimasta accesa in macchina che ha succhiato tutta l’energia della batteria, lasciandomi a piedi.Parlano a volte gli oggetti, e stamattina mi hanno detto: “Stronzo!”
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