da Primo Casalini, Monza
Come prevedevo, c’è chi insorge contro Galimberti. Gli argomenti sono gli stessi dei ciellini che ho visto in azione a Monza due volte a teatro pieno, dopo i discorsi di Galimberti. In tre, fanno il gioco delle parti, di cui tutti ci accorgiamo: il medico, lo psicologo, la professoressa. Fingono di domandare, in realtà sparano il comizietto di cinque minuti. Galimberti li guarda tranquillo e risponde in pochi secondi, esempio: “Bello quello che dice, ma siamo mortali, sa?”. Ceratti, non si scrive coscienza, ma “coscienza”, e ricordo che quando scrissi “Il corpaccione del romanticismo” ti preoccupasti che io non stessi diventando matto. Seppelliamolo ‘sto corpaccione che è ora, tutto qui. Splendida la citazione che Galimberti fa di Kant: “La morale è fatta per l’uomo, non l’uomo per la morale”, ma monoteisti e monoateisti tutte le strologheranno pur di non capirla, gli toccherebbe chiudere bottega.P.S. Un saluto affettuoso a Giovanna Rosa e Franco Palazzi, che fanno bene ad essere come sono.
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