Sandro Gilioli su Piovono Rane
Ho conosciuto Vittorio Feltri 15 anni fa, in un corridoio della Rizzoli a Crescenzago.
Un minuto dopo le presentazioni, ho capito che tipo era: al passaggio di una modella di colore – da quelle parti per un casting in un femminile – se n’è uscito ad alta voce con un: “Và che figa, e poi mi dicono che sono razzista!”.
Due minuti dopo, quando gli ho chiesto come andava a L’Europeo (di cui era direttore), ha risposto: “Bah, questi (cioè i redattori) sono tutti dei coglioni, hanno letto troppi libri dell’Adelphi… Ha fatto più danni l’Adelphi della Seconda Guerra mondiale”.
Altri sei minuti e si parlava dell’Indipendente, allora diretto da Ricardo Franco Levi, e Feltri ha spiegato: “Quel giornale avrebbe bisogno di una bella iniezione di merda!” (compito che poco dopo lo stesso Feltri avrebbe svolto in modo assai robusto).
Ecco perchè non mi stupisco molto che oggi sia uscito con questa prima pagina.
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